Come noto, uno dei più importanti progetti che come associazione sosteniamo da anni è la Scuola di Pietro frequentata da 340 bambini e ragazzi che con le loro famiglie vivono nell’area attorno a Bukavu, Repubblica Democratica del Congo.
Il Congo è da tempo teatro di un conflitto alla cui origine ci sono gli immancabili interessi economici basati sul possesso e la gestione dei ricchi giacimenti di uranio, oro, diamanti e coltan ( elemento indispensabile per il funzionamento dei nostri telefoni cellulari, dei computer e dei componenti per l’industria aeronautica )
Su base settimanale ho ricevuto da Stefania Batani, mamma di Pietro Venieri e al quale è intitolata la Scuola di Pietro a Bukavu, degli aggiornamenti circa la situazione che sta vivendo la popolazione a seguito del conflitto in atto, aggiornamenti dei quali ritengo opportuno mettervi a conoscenza.

Messaggio di Stefania del 31 Gennaio: Ascoltando le notizie di questi giorni relative alla difficile situazione che si è creata nel Congo orientale, in tanti mi scrivete per avere notizie sulla Scuola di Pietro e sui vostri bimbi. Noi siamo in contatto continuo con Pierre e gli altri amici per avere aggiornamenti e soprattutto per fare loro sentire la nostra vicinanza. Sono momenti difficili, al momento ancora le conseguenze per la Scuola e per la cooperativa agricola sono state modeste, nonostante i pericoli legati agli spostamenti stiamo riuscendo ancora a garantire la distribuzione della merenda ai bimbi. Ma la preoccupazione per i giorni futuri è tanta.

Messaggio del 7 Febbraio : ….. purtroppo le notizie che ci giungono da Bukavu non sono buone… quest’ultima settimana è passata tra annunci di tregua e fasi di ripresa immediata del conflitto. Oggi Pierre ci ha detto che l’avanzata dei cosiddetti ribelli è arrivata a Kajanya, sede della nostra cooperativa agricola, ed è prossima alla Scuola di Pietro a Kavumu. Per questo da oggi la scuola rimarrà chiusa, perchè è molto pericoloso uscire per strada, si attende a breve un attacco decisivo, e da questo momento in poi penso che non potremo avere loro notizie per un po’ . Nei giorni scorsi, attraverso Pierre, ho mandato un messaggio ai bambini dicendo loro che ci saranno momenti difficili e tanti pericoli, ma dovranno avere pazienza e dovranno resistere, perchè quando sarà tutto finito ci prenderemo di nuovo cura di loro e riprenderemo le lezioni. Noi non li abbandoniamo. A tutti abbiamo trasmesso la nostra e la vostra solidarietà. Agli altri amici a Bukavu, responsabili dei progetti, stiamo consigliando a chi può di mettersi in salvo oltre confine nel vicino Burundi, o almeno di fare andare via moglie e figli per metterli in sicurezza. A chi rimane raccomandiamo prudenza e responsabilità, la loro presenza sarà indispensabile per la ripresa delle attività, quando tutto sarà passato e la vita tornerà alla normalità.
Grazie per la vicinanza e condivisione che leggo nei vostri messaggi, al momento il senso di impotenza è grande e grande dovrà essere anche la fede convinta con la quale ci affidiamo tutti alle cure e alla misericordia del buon Dio

Messaggio del 14 Febbraio : … in merito alla situazione a Bukavu sono stati giorni angoscianti per noi, giorni in cui le buone notizie si alternavano drammaticamente a quelle pessime. Gli ultimi messaggi arrivati dagli amici di Bukavu, da Pierre in particolare, riguardano la rapida avanzata dei ribelli, che ieri sera sono entrati a Kavumu e già oggi pomeriggio a Bukavu, occupando la città. Data la ritirata senza resistenza dell’esercito congolese gli scontri armati si sono ridotti al minimo, il passaggio delle truppe ribelli è stato quasi pacifico , e speriamo che siano evitate violenze o danni alla persone in fuga dalle campagne. Appena avremo notizie più certe dai maestri della scuola di Pietro, anche loro forse sfollati, forse ancora a Kavumu, vi aggiorneremo. Grazie per il vostro sostegno e per le vostre preghiere

Un unico commento a questi messaggi: anche noi non li abbandoniamo.