Osteria Grande, 15 Febbraio 2014
Una settimana fa alcune reti televisive italiane hanno mandato in onda un servizio sui disordini in Bosnia scoppiati a causa della grave situazione economica conseguente a un tasso di disoccupazione superiore al 30%. Si è parlato di disordini, dei conseguenti incendi e feriti: il tutto è durato un solo giorno, da allora i mass media hanno spento i riflettori e di Bosnia, a meno di grosse novità, non si parlerà più per lungo tempo.
Vi siete mai chiesti perché nessuno, salvo rarissime eccezioni come questa, parla della Bosnia?
Perché, nonostante la Bosnia faccia geograficamente parte dell’Europa non si parla di un suo ingresso nella Comunità Europea?
Sono domande destinate a rimanere senza una risposta ancora per lungo tempo: la spartizione del territorio bosniaco decisa dai potenti con gli accordi di Dayton ha lasciato del tutto irrisolti i problemi che erano stati all’origine del conflitto di 20 anni fa.
Monsignor Sudar, al quale ho chiesto notizie sulla situazione a mezzo mail mi ha risposto facendomi un quadro piuttosto triste della situazione ma chiudeva il suo messaggio con una nota di speranza usando queste parole:
“…….. comunque sono convinto che bisogna continuare con i piccoli passi possibili e smettere di usare parole grandi ma vuote. Ti mando la descrizione di uno di questi passi che, con gente perbene, tento di fare “.
Allegato alla mail c’era la descrizione del progetto “Pro sapientia et clementia” che trovate di seguito: vi invito a leggerlo con attenzione, a mio parere non ci è consentito di rimanere insensibili di fronte a questa lodevole iniziativa.
FONDAZIONE PRO SAPIENTIA ET CLEMENTIA
L’idea e la nascita della Fondazione Pro sapientia et clementia coincide con il progetto delle „Scuole Cattoliche per l’Europa“ aperte nel 1995 come segno di coraggio e speranza, ma anche come conferma che nella gente di questo Paese non era del tutto uccisa l’apertura verso gli altri, tutti coloro i quali hanno intenzione di aiutare la Bosnia ed Erzegovina a diventare parte dell’Europa, aiutando l’Europa a conservare la propria anima. La Fondazione è dunque un modo diverso e il percorso più diretto per raggiungere la stessa meta. Nelle Scuole per l’Europa si istruiscono ed educano studenti che appartengono alle diverse etnie e credenze religiose e la Fondazione vuole motivare ed aiutare sia loro che gli studenti delle altre scuole a continuare la formazione accademica nel proprio Paese, come segno e possibilità di un futuro migliore. L’esperienza degli ultimi anni ci dimostra che la partenza delle giovani generazioni verso l’estero rappresenta un grave pericolo e una perdita irreparabile sia per i giovani che per la Bosnia ed Erzegovina (BiH).
Pro sapientia et clementia: il nome della Fondazione vuole mettere in chiaro che ci servono persone sagge e nobili d’animo perchè solo persone così, nonostante ciò che li circonda, possono accettare e valorizzare la ricchezza della diversità di questa patria comune. Dal 1996 il Fondo delle Scuole Cattoliche per l’Europa, su indicazione dei coordinatori dei Centri scolastici di tutte le Scuole Cattoliche per l’Europa presenti in Bosnia ed Erzegovina, assegna borse di studio ad ex studenti di questi Centri. Dal 2009 il Promotore delle Scuole Cattoliche per l’Europa, il vescovo Pero Sudar, registra ufficialmente la Fondazione Pro sapientia et clementia per dare continuità all’iniziativa.
Le borse di studio vengono assegnate sulla base di bandi pubblici che vengono annunciati dal Consiglio direttivo, in conformità allo Statuto e ai Regolamenti. Per poter partecipare al bando di concorso occorre soddisfare le seguenti condizioni:
La Fondazione offre le borse di studio agli studenti che non hanno i mezzi di sostenamento per studiare, dando la priorità a
Lo studente che concorre per la borsa di studio e soddisfa i criteri del Concorso e del Regolamento una volta conseguita la borsa di studio rimane beneficiario della medesima finchè rimane studente a tempo pieno, cioè finchè risulta iscritto regolarmente all’anno di studio. La Fondazione assegna una borsa di studio pari a 150,00 KM per un periodo di 10 mesi all’anno.
Da quando e’ stata ufficialmente registrata la Fondazione ha concesso:
– 76 borse di studio per l’anno accademico 2009/2010;
– 85 borse di studio per l’anno accademico 2010/2011;
– 100 borse di studio nell’anno accademico 2011/2012;
– 105 borse di studio nell’anno accademico 2012/2013.
All’articolo n.19 del Regolamento è previsto che la Fondazione venga finanziata: dal capitale originario del Fondatore, da contributi volontari, donazioni di persone fisiche e giuridiche, fondi assegnati dal bilancio, dal contributo degli ex borsisti, con il margine d’interesse e fonti analoghe di reddito passivo acquisite in conformità alla Legge e ai Regolamenti.
A causa delle gravi condizioni finanziarie e della complessa situazione politica in Bosnia ed Erzegovina la Fondazione è attualmente finanziata esclusivamente dalla tassa del Fondatore e dai contributi dei benefattori.
Il Consiglio direttivo e gli utenti della Fondazione ringraziano di cuore tutti coloro i quali hanno sostenuto e supportato la sua nascita e funzionamento, perchè siamo profondamente convinti che con questo gesto non solo si aiutano i giovani a studiare, ma si difendono anche importanti valori umani ed etici, contribuendo fattivamente alla sopravvivenza della Chiesa cattolica e il popolo croato in Bosnia ed Erzegovina.
Contatti:
Sede della Fondazione: Kaptol 7, 71 000 Sarajevo
Tel.: +387 33 221 044
Segreteria: Mehmed-paše Sokolovića 11, 71 000 Sarajevo
Tel.: +387 33 225 775
Segretario: +387 33 214 012
Mail: mudrostiplemenitost@gmail.com
Sito Web: www.katolickeskole-bih.com
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