Rifugio Orisson – Espinal ( 24,5 km ) Km percorsi : 32
Sveglia verso le 6,30, fuori è buio pesto: esco per vedere il cielo stellato e si manifesta un evento insolito che considero di buon auspicio. Improvvisamente il cielo viene solcato da una stella cadente che in pochi secondi si spegne dietro una collina : una pellegrina americana mi chiede se si tratta di fireworks ( cioè di fuochi d’artificio ) , le spiego che abbiamo assistito alla caduta di un frammento di stella cadente e anche lei mi dice che questo è un bel segnale dal cielo, di buon auspicio per il nostro cammino. La tappa si presenta impegnativa, dagli 800 metri del Rifugio Orisson arriveremo ai 1.430 metri del Col de Lepoeder: si parte su una strada asfaltata che dopo alcuni chilometri si abbandona per un sentiero che comincia a inoltrarsi in un susseguirsi di boschi di faggi e di prati verdi. In prossimità della fontana di Rolando troviamo una grossa lastra di pietra che riporta i chilometri mancanti a Santiago de Cempostela : 765 km!!! Siamo quasi arrivati!!
Attraversiamo la frontiera Francia-Spagna contrassegnata da un minuscolo cippo e iniziamo la discesa verso il monastero di Roncisvalle: il panorama è stupendo, i prati sono contrassegnati dai colori giallo e rosso di tanti fiori. Arriviamo al monastero, c’è quasi il tutto esaurito nonostante i 170 posti che l’hospital può offrire.
Fatto il sello presso l’albergue facciamo una visita alla chiesa della Collegiata dedicata a Santa Maria
poi, considerato l’orario decidiamo di proseguire fino a Espinal ( 6 km oltre Roncisvalle ). Recupero lo zaino alla Posada poi ci incamminiamo sotto un sole cocente verso la nuova meta: fortunatamente il sentiero è in parte all’ombra, ci fermiamo qualche minuto a Burguete per un gelato e verso le 17 arriviamo a Espinal. L’albergue è nuovo, l’hospitalero è molto disponibile e dietro mia richiesta si offre di riportarci a Roncisvalle in auto per la Messa del Pellegrino. Una doccia veloce e alle 18 siamo di nuovo alla Collegiata di Santa Maria: la Messa è molto suggestiva con la benedizione finale del pellegrino in diverse lingue
Ritorniamo a Espinal sempre in auto e dopo una frugale cena andiamo a dormire. Facciamo conoscenza con 2 ragazze spagnole, Monica e Sonia, che saranno nostre compagne nei prossimi giorni. Entrambe parlano piuttosto bene l’italiano, specialmente Monica che ha fatto la fisioterapista a Sottomarina ( nei pressi di Chioggia ) nei recenti 6 mesi . Sonia invece è una dottoressa in psicologia che lavora a Barcellona e ha fatto un anno di Erasmus presso l’ospedale infantile Mayer di Firenze.
Vengo a sapere da mia moglie colla quale mi sono tenuto in contatto con qualche telefonata e qualche messaggio su WhatsApp che in parrocchia hanno creato un gruppo su questa applicazione dal nome Pellegrino per Santiago al quale stanno iniziando ad iscriversi alcuni amici: l’idea, che in un primo momento mi vede contrario, dopo un po’ inizia a piacermi, questo può essere infatti un ottimo mezzo per mantenermi in contatto con chi conosco e ai quali raccontare dal vivo la mia esperienza. Sarà veramente un’ottima trovata della quale debbo ringraziare Gabriella che l ‘ha proposta : l’essere un cronista del Camino, mandare le foto più significative del mio pellegrinaggio ( alla fine scoprirò di avere inviato ai miei amici oltre 500 foto ) mi ha dato una forte carica ed ha costituito la più grande motivazione a proseguire nonostante le difficoltà che inevitabilmente si incontrano.
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