Da Ventosa a Santo Domingo de la Calzada ( 31 km ) – Km percorsi : 217

Iniziamo con un tratto in leggera salita che ci porta dopo 2 chilometri dalla partenza all’Alto di San Anton ( 715 m ) per poi scendere verso Najera, città nata sotto uno sperone di roccia rossa e che fu capitale della Navarra dopo la distruzione di Pamplona a opera dei musulmani. Il percorso dopo Najera è molto rilassante, si svolge interamente fra campi coltivati  e i vigneti che costituiscono la caratteristica dominante del paesaggio.

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E’ domenica, conto di prendere messa ad Azofra, un piccolo paese distante 6 km da Najera: la messa è a mezzogiorno ma fino a 5 minuti prima non si sa se la messa verrà celebrata in quanto manca chi ha le chiavi della chiesa. Noto che anche in Spagna la messa è frequentata dai soli anziani che, preoccupati, attendono fiduciosi sotto il portico che si possa celebrare la messa :

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arrivano le chiavi e anche il sacerdote, la messa ha finalmente inizio. Fabio continua ad avere dolori all’anca e ad Azofra decide di prendere un taxi con Daniela e arrivare direttamente a Santo Domingo de la Calzada. Intanto è cominciato a piovere e un po’ bagnati arriviamo a Ciruena: qui possiamo notare i segni della bolla immobiliare che ha creato un po’ di guai ai nostri amici spagnoli.

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E’ stato dato luogo ad un campo da golf ( che ha fra l’altro provocato lo spostamento del tracciato originale del Camino ) e ad una serie di abitazioni di  lusso che però sono rimaste in gran parte invendute :  lo si vede a prima vista dai giardini incolti di queste case nei quali crescono erbacce lunghe oltre un metro! Siamo ormai nella Rioja Alta e dopo sette chilometri arriviamo sotto una fine pioggerellina a Santo Domingo de la Calzada.

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Il paese deve il nome a Santo Domingo che fu uno dei più grandi benefattori nella storia jacopea. Divenuto frate, Domingo dedicò gran parte della sua lunga vita ( visse fino a 90 anni ) al Cammino tracciando la rotta fra Najera e Redecilla, costruendo chiese e hospitales, accogliendo pellegrini.

Molto bella la cattedrale romanica a 3 navate con volta gotica: la particolarità assoluta ( unica al mondo ) di questa chiesa è quella di avere al suo interno una gabbia dove vengono conservati due polli vivi. Questa singolare tradizione ricorda il miracolo che avvenne alcuni secoli fa.

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Si narra che una famiglia di pellegrini proveniente da Colonia ( padre, madre e figlio ) sostò in una locanda di Santo Domingo per trascorrervi la notte. La figlia del locandiere si invaghì del figlio e cercò di sedurlo. Il giovane resistette e la ragazza, indispettita, nascose per vendetta nella bisaccia del giovane una coppa d’argento, poi lo denunciò per furto al magistrato del paese. Il ragazzo venne perquisito e venne trovata la refurtiva : riconosciuto colpevole per furto venne quindi condannato all’impiccagione come ladro. I genitori affranti dal dolore continuarono ugualmente il loro pellegrinaggio a Santiago e sulla via del ritorno, con grande stupore, trovarono il figlio appeso alla forca ma ancora vivo, sostenuto per i piedi da Santo Domingo ( o da San Giacomo, a seconda delle versioni ). Corsero dunque a riferire il tutto al magistrato perché il miracolo era testimonianza dell’innocenza del giovane. Il giudice, interrotto per il pranzo, non trovò di meglio, di fronte al loro racconto, che ridere di loro dicendo: Vostro figlio è vivo come sono vivi i polli arrostiti che sto mangiando! Ma, come finì di parlare, i 2 polli che il magistrato stava mangiando si rivestirono di piume, ripresero vita e si misero a cantare.