Da O Cebreiro a Samos ( 32 Km ) – Km percorsi : 655
Tantissimi gli amici che tramite WhatsApp mi fanno gli auguri di buon compleanno: oggi festeggio i miei 67 anni, sicuramente in una maniera originale.
Con Patrizia partiamo da O Cebreiro verso le 7,30: è ancora buio, il primo tratto di strada è comune alla provinciale. Incrociamo i veicoli che vengono in direzione opposta segnalando la nostra presenza con le torce : a causa del buio sbagliamo strada, fortunatamente un’auto si ferma e ci segnala che abbiamo percorso un chilometro inutilmente in quanto al bivio avremmo dovuto prendere l’altra strada. Torniamo indietro e dopo altri 3 chilometri arriviamo all’Alto di San Roque ( 1.270 m) : qui c’è un gigantesco monumento al pellegrino alto almeno 3 metri
Una serie di saliscendi ci porta all’Alto de Poyo ( 1.337 m ) e a Fonfria ( 1.290 m ): abbiamo percorso al momento 12 chilometri e a questo punto inizia una impegnativa discesa che ci permette di arrivare a Tricastela. Sentieri all’ombra di castagni secolari ( nella foto è raffigurato un castagno di età presunta 800 anni ), piccoli villaggi in pietra con pochi abitanti, mandrie e greggi nei pascoli sono gli elementi caratterizzanti del paesaggio della Galizia nel quale il verde è il colore decisamente dominante anche a causa della pioggia che è frequente per le perturbazioni che provengono dal vicino Atlantico.
Arriviamo a Tricastela poco dopo mezzogiorno, decido di continuare per un’altra decina di chilometri per arrivare a Samos, Patrizia mi saluta in quanto decide di prendere il percorso più breve che passa per San Xil: avrebbe un appuntamento con una amica canadese a Santiago di lì a 4 giorni e vorrebbe mantenere l’impegno preso. Io invece sono interessato a pernottare a Samos dove c’è un monastero dei benedettini che da secoli fa accoglienza ai pellegrini. Dopo un tratto lungo alcuni chilometri di sentiero che corre parallelo alla carretera arrivo a un piccolo borgo dove sbaglio strada: dopo quasi un chilometro di dura salita mi rendo conto che da un po’ mi manca il riferimento della freccia gialla e quindi ritorno indietro fino a riprendere il giusto percorso ( record: ho sbagliato strada per la seconda volta in un giorno! ). La strada è un continuo e impegnativo saliscendi ( me la prendo con la mia guida che indicava erroneamente un sentiero pianeggiante ) in un ambiente dove il verde nelle sue varie sfumature è il colore dominante e fortunatamente con ampie zone d’ombra
finalmente mi appare dall’alto il grande monastero dei benedettini
sono passate le 16 quando arrivo al monastero, dopo una rapida e fresca (fin troppo !!) doccia vado ad appendere i miei abiti per farli asciugare ( lavatrice e asciugatrice non fanno parte dell’ambiente spartano del monastero ).
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