



Con Massimo prendo il volo Ryanair delle 10,25 che in un’ora e mezza ci porta a Barcellona: arriviamo in albergo e poi con l’autobus raggiungiamo il centro città, la nostra meta è la Sagrada Familia, la famosa cattedrale la cui costruzione è stata iniziata nel 1882. Le alte gru che circondano la chiesa testimoniano che i lavori, ancora in corso, sono destinati a durare per parecchi altri anni. L’esterno mi ha in parte deluso: la differenza di colore fra i nuovi materiali da poco messi in opera e quelli che risalgono ad oltre un secolo fa da luogo ad uno stridente contrasto. L’interno è invece una meraviglia sia per le soluzioni architettoniche adottate per le colonne che per le vetrate che irradiano una moltitudine di colori.
Qualche difficoltà nel ritornare in albergo, dopo alcuni tentativi andati a vuoto riusciamo finalmente a prendere l’autobus giusto: piove e fa abbastanza freddo, mi prende un attacco di fibrillazione probabilmente dovuto all’agitazione che mi assale quando le cose non vanno nel giusto verso. Fortunatamente l’aereo per Oviedo partirà domani in tarda mattinata e quindi avremo parecchie ore di sonno per riposarci e, da parte mia, smaltire gli effetti della fibrillazione.
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