Lugo – San Roman de Retorta ( 18,5 km ) – Km percorsi : 224,8

Tappa corta, questo ci costringerà a percorrere, nei prossimi 3 giorni che ancora mancano per arrivare a Santiago, quasi un centinaio di chilometri. Ultima foto ricordo con Tom col quale concordiamo di rivederci a Santiago

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poi di nuovo zaino in spalla, usciamo da Lugo dalla porta di Santiago posta di fronte all’ingresso della cattedrale

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in breve siamo alla periferia della città e poi una lunga camminata che fiancheggia la strada asfaltata ci porta a Boveda. Qui raggiungiamo 2 pellegrini che sono partiti con noi da Oviedo: sono 2 coniugi francesi sulla sessantina che marciano a passo spedito nonostante le varie ginocchiere che portano, a me piace chiamarli ” gli incerottati ” perché, nonostante i vari acciacchi, sono animati da una forza di volontà non indifferente

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questi pellegrini sono la dimostrazione lampante di come non sia necessario essere degli atleti per percorrere i vari cammini di Santiago, è sufficiente un buon allenamento e una forte volontà di arrivare nonostante i piccoli contrattempi che inevitabilmente si incontrano. Gli ultimi chilometri prima di arrivare a San Roman de Retorta si snodano in mezzo al bosco e sono veramente un incanto

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Nella parte finale della tappa incontriamo un antichissimo miliario posto dai romani sulla calzada che collegava Lugo con la parte sud della Spagna

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E’ veramente singolare trovare un reperto di questo genere sul Camino ! Nel primo pomeriggio arriviamo all’Albergue O Candido che abbiamo prenotato ieri: scelta veramente infelice, la struttura è in pessime condizioni ( mi chiedo cosa sono le norme di sicurezza in certi posti ), peccato perché è posizionata in una zona veramente bella. Per renderlo meno obbrobrioso almeno esteriormente l’albergue è stato “dipinto” sulla sua stessa facciata in modo da sembrare passabile : ordino huevos fritos con patate e bacon, fortunatamente mi vengono servite in fretta e abbondanti. Sarà il mio unico pasto della giornata in quanto alla sera, a causa di alcuni disguidi, c’è poco da mangiare e con notevole ritardo rispetto a quanto programmato. L’hospitalero è sicuramente volenteroso ma da solo fa fatica a gestire una trentina di pellegrini affamati, dopo oltre un’ora di attesa della cena saluto Massimo e vado a letto senza aver cenato.

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 Subito dopo il nostro arrivo all’albergue abbiamo fatto amicizia con Michael, un austriaco di origine americana col quale abbiamo condiviso il pomeriggio : persona estremamente gradevole, anche lui è da poco andato in pensione e ha deciso di celebrare l’evento venendo in Spagna a percorrere il Camino Primitivo. Domani percorrerà la tappa con noi.