



PACE, POVERI, PREGHIERA : 3 parole che iniziano con la lettera P e che da sempre sono l’azione caratterizzante della Comunità di Sant’Egidio.
In occasione delle manifestazioni indette per lunedì 22 Settembre si è tenuta in S. Maria di Trastevere la manifestazione PACE PER GAZA promossa da una vasta rete dell’associazionismo cattolico.
In diretta streaming da Gerusalemme è intervenuto il Cardinale Pierbattista Pizzaballa che ha commentato il brano delle beatitudini, in particolare la frase “ Beati i miti di cuore, perché erediteranno la terra” . Questa una breve sintesi del suo intervento.
“In un tempo e in un luogo del mondo dove sembra che a trionfare sia tutto il contrario della mitezza, questa beatitudine mi colpisce.
Siamo affranti, profondamente feriti da quanto stiamo vivendo, dal clima di odio che ha creato questa violenza che a sua volta crea altro odio in questo circolo vizioso che non si riesce a spezzare. Abbiamo lasciato il campo a tanti estremisti dall’una e dall’altra parte, però vedo anche tante persone miti. Tutte persone che si mettono in gioco, che praticano la giustizia pagando anche un prezzo personale. Israeliani, palestinesi, ebrei, cristiani, mussulmani, qui non è questione di appartenenza ma di umanità, anzitutto.
In 35 anni di permanenza in Terra Santa non ho mai vissuto un periodo così duro: la speranza è che anche qui, non si sa come né quando, proprio grazie ai miti di cuore che per loro natura non fanno chiasso ma ci sono, si potrà creare un tessuto sul quale poco alla volta ricostruire il futuro. Dobbiamo continuare a praticare la giustizia, fare la verità con amore verso tutti. Verrà il momento in cui, quando il linguaggio della forza fallirà, quando tutto questo castello di violenza crollerà, dovremo essere pronti.
E dovremo, con la nostra parola e testimonianza portare la forza di questa mitezza perché tutti possano ereditare nella bellezza e nell’amore la terra che Dio ci ha donato.”
Nel corso della manifestazione era precedentemente intervenuto il Cardinale Gualtiero Bassetti, già presidente della CEI.
“ Pregare e vigilare su Gaza non implica dimenticare tutte le vittime di atrocità ma è la presa di coscienza che ogni guerra, ogni atrocità, ogni violazione dei diritti umani è il frutto di decisioni puntuali che generano sofferenza in punti precisi della terra.
La guerra non è mai una disgrazia che capita a caso, è decisa ed è voluta. Non siamo stati in grado di fermare questa concatenazione di scelte prima che producesse gli effetti più atroci. Dobbiamo però acquisire la consapevolezza che queste scelte possono e debbono essere rovesciate.
La violenza può e deve essere fermata. Tutti noi siamo interpellati dall’obbligo di coscienza a non tradire mai la nostra umanità. Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire, di qui l’invito ad ognuno di noi ad essere animatore di questo processo di pace.”
Al termine del suo intervento il Cardinale Bassetti ha letto una poesia di Ni’ma Hassan, una madre di Gaza:
Una madre di Gaza non dorme/
ascolta il buio, ne controlla i margini, filtra i suoni ad uno ad uno /
per scegliere una storia che le si addica /
per cullare i suoi bambini./
E dopo che tutti si sono addormentati /
si erge come uno scudo di fronte alla morte. /
Una madre di Gaza non piange/
raccoglie la paura, la rabbia e le preghiere nei suoi polmoni
e attende che finisca il rombo degli aerei, per liberare il respiro /
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